Archivio fotografico Franco Razzini

Franco Razzini (Lodi 29/10/1930 – Lodi 16/09/2020), superate le prime difficoltà giovanili dell’immediato dopoguerra, quasi trentenne riceve in regalo la prima macchina fotografica e subito se ne innamora, fotografando inizialmente parenti e amici. La sua carriera fotografica, inizierà poi ufficialmente nel 1965.
Come molti artisti del suo tempo è autodidatta e il suo istinto lo spinge fin da subito a fotografare la vita quotidiana per le strade della sua città, ispirandosi ai maestri della “figura ambientata” quali Henri Cartier Bresson e Robert Doisneau. Frequenta il Circolo Fotografico Milanese e, proprio in quel periodo, prende coscienza delle sue grandi potenzialità.
Nel 1970 fonda, nella sua Lodi, il circolo fotografico Barbarossa, del quale sarà presidente per moltissimi anni. Nel 1977, viene insignito dalla Fédération Internationale de l’Art Photographique della prestigiosa onorificenza E.F.I.A.P. Partecipa a moltissimi concorsi fotografici con grande successo. Tra i più importanti, si annoverano Premio Mondadori Panorama e Nikon Photo Constest a Tokyo. Le sue foto spesso abbelliscono le copertine di riviste fotografiche in tutto il mondo. Questo lo porta ad avere contatti con altri grandi fotografi del tempo, uno su tutti Pedro Luis Raota, divenuto poi suo grande amico.
La sua carriera è inoltre arricchita da innumerevoli mostre ed esposizioni un po’ ovunque; una delle più rilevanti è l’esposizione permanente alla Keith de Lellis Gallery di New York con la sua opera più importante “Stazione Centrale di Milano” del 1970. Tra le sue fotografie più famose ricordiamo LUCI E OMBRE, DUE EPOCHE, E LA VITA CONTINUA, GIOIA DI VIVERE, VITA DA CANI, LA CASA MADRE, RITORNO DAI CAMPI, LE GEMELLE.
In occasione dei suoi cinquant’anni di carriera, Franco Razzini ha presentato nella sala espositiva Bipielle Arte, gestita dalla Fondazione Banca Popolare di Lodi, una retrospettiva dal titolo “Cinquanta 1965 -2015. Mezzo secolo di fotografia“, con oltre 250 scatti in bianco e nero del decennio 1965-1975 e una proiezione di immagini che ha ripercorso gli anni prolifici della sua attività, dal 1965 fino al 2015.