Arte in Atrio

La Fondazione Banca Popolare di Lodi ospita nella sua sede operativa la mostra "Riflessi sull'acqua. Alfredo Catarsini a Lodi", a cura di Mario Quadraroli e Rodolfo Bona. Inaugurazione mercoledì 22 novembre alle 17.

Arte in Atrio

Riflessi sull’acqua. Alfredo Catarsini a Lodi

Alfredo Catarsini è sempre stato molto legato a Lodi, città nella quale ha soggiornato per lun ghi periodi, tra gli inizi degli anni Ottanta e i pri mi Novanta, ospite della nipote Elena Martinelli. Nell’ottobre del 1989, come riconoscimento di una vita trascorsa per l’arte, la città gli assegnò la medaglia d’oro dell’VIII Premio Arvini, nell’ambito della rassegna di pittura “Oldrado Da Ponte”. Dopo la mostra del 2001 nell’ex chiesa dell’Angelo, Catarsini nella pittura del Novecento. L’universo femminile, curata da Mario Quadraroli e Raffaello Bertoli, Alfredo Catarsini torna a Lodi, a 30 anni dalla sua scomparsa, con un’esposizione che in tende rinnovare il rapporto speciale che egli ebbe con questa città e con l’Adda, che fu tra le sue fonti d’ispirazione pittorica e poetica. La piccola ma significativa rassegna, voluta dalla Fondazione Afredo Catarsini 1899, sarà questa volta dedicata a un tema molto caro all’artista, che durante tutta la sua vita studiò i riflessi sull’acqua attraverso il disegno e il colore. Un decina di lavo ri del periodo lodigiano, realizzati tra 1985 e 1991 e mai esposti finora, saranno affiancati da una se lezione di opere grafiche e pittoriche realizzate a Viareggio tra il 1939 e il 1990 – alcune delle quali presentate per la prima volta al pubblico – così da evidenziare come, durante le sue passeggiate in bicicletta a Lodi e lungo il fiume, l’ormai anzia no Catarsini ritrovava in forme rinnovate quelle emozioni che aveva provato in gioventù e che continuava ad avvertire nelle darsene e lungo i canali tra Viareggio e il Lago di Massaciuccoli. Questi sentimenti sono anche sottolineati in alcuni scritti lodigiani, uno dei quali inedito, che evidenziano come Catarsini abbia, durante la sua vita, saputo affiancare all’intensa produzione artistica una rilevante attività letteraria mirata a penetrare la superficie della realtà – come guardandola riflessa in uno specchio – per scendere nella profondità del proprio animo. Rodolfo Bona

Alfredo Catarsini (Viareggio, 17 gennaio 1899 – 28 marzo 1993) nasce in una casa della vecchia Viareggio, non lontano dalla cinquecentesca Torre Matilde. Inizia a disegnare fin da bambino e, nel 1919, si diploma al Regio Istituto di Belle Arti di Lucca. In questi anni frequenta anche Lorenzo Viani, che lo considera una promessa dell’arte viareggina e F. T. Marinetti, che lo invita a esporre alle mostre del gruppo futurista. Ai secondi anni Venti risalgono le sue prime espo sizioni. Partendo da un robusto realismo toscano, conduce una ricerca creativa con una tensione che non ha mai conosciuto cedimenti, interpretando i mutamenti di linguaggio del ‘900, anche attraverso le sollecitazioni che gli venivano dal vivace clima culturale versiliese.
Negli anni ‘30 accelera la sua attività espositiva che culmina con la partecipazione nel 1939 al Pre mio Bergamo e al Premio Cremona, dove conse gue il secondo posto nel 1940. In questi anni, oltre alle numerose personali, partecipa alle maggiori mostre che si tengono in Italia e all’estero.
Nel 1944, sfollato a San Martino in Freddana, vicino a Lucca, Catarsini affresca l’abside della chiesa del piccolo borgo con un’iconografia unica, in cui l’evento sacro è immerso in un paesaggio of feso dalle barbarie della guerra.
Dal 1945, Catarsini inizia la breve stagione pit torica del Riflessismo, con opere sperimentali caratterizzate dalla sovrapposizione dei piani e delle prospettive e, successivamente, approda al Simbolismo Meccanico, che avrà molto successo a partire dagli anni ’60, anche in alcune importanti esposizioni all’estero, nel quale si mescolano, con risultati di grande ambiguità visiva, immagini meccaniche e inquiete presenze umane.
Nel 1951 inizia a insegnare all’Istituto d’Arte Stagio Stagi di Pietrasanta e intraprende una parallela carriera di giornalista e scrittore. Nel 1969 pubblica Giorni Neri, romanzo ambientato durante la lotta partigiana in Lucchesia, rieditato nel 2021 da La Nave di Teseo.
Nei decenni successivi, la sua pittura si concentra sulla rappresentazione dell’amata darsena, delle marine e delle bagnanti, nelle quali riemerge l’antica radice espressionista, partecipa alle più importanti esposizioni nazionali e gli vengono dedicate significative mostre antologiche.

Orari di apertura: da lunedì a venerdì dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 15,00 alle 16,30

sabato, domenica e festivi chiuso
INGRESSO LIBERO

Via Polenghi Lombardo – Spazio Tiziano Zalli Lodi

Pagina Facebook
Pagina Instagram