Arte in Atrio
Mercoledì 12 giugno alle 17,30 presso la nostra sede operativa sarà inaugurata la mostra "Nemesi, il mio alter ego colorato" di Manuela Prati. Fino all'11 settembre 2019 sanno esposte le graphic short stories dell'artista, abitate dai personaggi della storia lodigiana.
a cura di Mario Quadraroli
Manuela Prati è nata e cresciuta a Lodi. Ha lavorato a Milano in pubblicità. Attualmente lavora presso la Fondazione Eni Enrico Mattei, sempre a Milano.
Ama gli estremi, gli ibridi, la musica e i colori. Si ritiene una persona fortunata, disegna da sempre e racconta se stessa attraverso le brevi storie dei suoi personaggi. Non conosce mai il risultato finale delle sue opere, sono loro che scelgono dove andare a parare. Se le parole sono il primo passo che facciamo per tramutare le intenzioni in fatti, per Manuela Prati i disegni sono altrettanto potenti, trasformano i sogni in azioni reinventando gli oggetti. Ed è così che un universo magico e onirico, abitato dai personaggi della storia lodigiana, prende forma nelle graphic short stories dell’artista.
A livello tecnico si definisce una troglodita old school, non vuole eliminare la carta. Gira spesso con pastelli e inchiostro, alla ricerca di uno scanner A3.
Personaggio centrale dei suoi disegni è Nemesi, ragazza invisibile per la maggior parte del tempo, il suo alter ego colorato.
Nemesi ama la musica hard-core, la poetessa Ada Negri, lo scienziato Paolo Gorini. Crede che l’onore debba andare al merito. Odia l’arroganza, ha un debole per il diverso e il difettoso. É nata a Lodi nello stesso giorno della sua fondazione. Spesso si sente sola. Gioca con le parole, Miss Lodi (Miss in inglese è anche mancanza) rimanda alla nostalgia di non essere mai, comunque e in ogni caso, a casa. Di notte fa il bagno nel Battistero in Piazza Broletto e guarda i riflessi della rifrazione lunare che sul Campanile, a mezzanotte, crea la sagoma di una fanciulla fantasma. Ha un debole per i leoni di marmo, Cinzia e Mustafà, gli stilofori del Duomo in piazza della Vittoria, sono i suoi preferiti. Nutre una vera e propria ossessione per i dinosauri che adora ed è una delle poche persone al mondo da cui il Drago Tarantasio si fa avvicinare volentieri. Si nutre unicamente di Galatine, caramelle al latte. Una delle sue più care amiche è Giuseppina Strepponi, il soprano lodigiano, seconda moglie di Giuseppe Verdi. Protegge Borgo e Maddalena, i cigni che nuotano con lei nel fiume Adda.
Spera che l’arte diventi veloce come la moda, esca dal mondo delle gallerie e dei musei e sfidi i confini. Nemesi ha tenuta di strada: non lascia mai che le frustrazioni la facciano desistere. Ha avuto la fortuna di vedere Keith Haring al lavoro per Elio Fiorucci. Ignora le regole del mercato e per lei è stata una rivelazione, come il punk rock e la grafica delle tavole da skate. Nemesi dice che non esiste la divisione tra opere d’arte e illustrazioni.
Presso la sede operativa della Fondazione Banca Popolare di Lodi in via Polenghi Lombardo – Spazio Tiziano Zall (lato via San Bassiano).