Arte in Atrio
Dal 30 marzo al 24 maggio la Fondazione BPL ospita le suggestive incisioni di Luisella Dell'Acqua, che presenta il suo profondo percorso umano, artistico, spirituale; una riflessione sul "sé" fatta attraverso il "segno".
a cura di Mario Quadraroli
Luisella Dell’Acqua
Il SEgno
dal sacro al profano
La mostra si dividerà in due fasi temporali: una prima parte intitolata “dal sacro”, dal 30 marzo al 27 aprile che si svolgerà prevalentemente nella fase conclusiva della Quaresima ed è dedicata alle incisioni aventi per soggetto i temi della fede cristiana e una seconda parte, “al profano” dal 27 aprile al 24 maggio, dedicata alle altre riflessioni che l’artista ha sviluppato negli anni.
Luisella Dell’Acqua è nata a Legnano e vive e lavora a Castellanza e a Milano. Dopo una formazione di tipo economico ha lavorato per un primario gruppo bancario quale Banco BPM.
Dal 2007 ha frequentato i corsi di disegno dal vero presso la “Naba – Nuova Accademia di Belle Arti” di Milano. Dal 2011 ha appreso l’incisione presso gli atelier della “Bottega del Tintoretto” di Venezia, della “Fondazione Federica Galli” di Milano – con Bruno Biffi – e dello stampatore artistico varesino Roberto Giudici. Dal 2014 ha frequentato i corsi della “Fondazione Il Bisonte – Centro Internazionale per lo Studio dell’Arte Grafica” a Firenze con Manuel Ortega sperimentando tutte le tecniche incisorie e partecipando a numerosi workshop di approfondimento con Rodolfo Ceccotti, Edo Janich e Livio Ceschin e presso l’Atelier Armadillo di Firenze.
Ha sperimentato la tecnica Hayter con Hector Saunier, che a Parigi fondò con W.A. Hayter l’Atelier 17 dove nacque l’incisione a colori, frequentando gli stage de “Il Brunitoio – Officina di Incisione e Stampa in Ghiffa”.
«Difficile spiegare, a volte persino ricordare, quale sia in un artista la scintilla da cui scaturirà il processo creativo che darà vita ad un’opera, risalire al preciso attimo in cui un’immagine, un movimento, una luce o un colore hanno esercitato una tale forza di attrazione da far sì che nella sua mente e nell’animo si facesse largo per la prima volta l’idea di catturare quell’istante, farlo proprio e renderlo altro.
Si è portati a pensare che a monte di un’opera ci sia un progetto, un’idea costruita a tavolino; e invece, molto più spesso di quanto si creda, tutto nasce dalla normalità della vita quotidiana.
Può essere una passeggiata in una città medievale, in cui la regolarità del selciato e il susseguirsi di pietre scandite da luci e ombre portano a riflettere su quanta vita vi sia transitata, quante storie, quanti umori ed emozioni, e su quale traccia ne sia rimasta.
Può essere un leone di pietra che ci accoglie fiero e maestoso all’ingresso di una chiesa, silenzioso custode della storia di chi entra e gli rivolge uno sguardo intimorito o un amichevole cenno di saluto.
Può essere la pianta di una città che si ama profondamente, il cui intreccio di strade e vicoli dà vita ad una trama fittissima di connessioni e di energia.
Può essere la potenza spirituale di un corpo crocifisso per la salvezza dell’umanità, o l’immagine benevola di un angioletto.
Sono infinite le impressioni e le sensazioni che ogni giorno si affacciano al nostro sentire, ma per coglierle appieno spesso è necessario uno sguardo particolare e fuori dal comune; proprio come quello che Luisella Dell’Acqua, donna e artista di rara profondità, rivolge a ciò che la circonda, facendo proprie immagini ed emozioni del mondo che attraversa; esperienze, istanti, momenti che elaborati con un processo di introspezione unito ad una tecnica eccellente, la nostra artista sa restituire sottoforma di splendida opera.
Raffinata, elegante, profonda e meticolosa, Luisella Dell’Acqua ci racconta il suo universo attraverso l’incisione, la tecnica che con i suoi tempi dilatati, più di ogni altra arte, consente di trasformare un’idea dai contorni spesso indefiniti in qualcosa di tangibile e concreto: dal disegno alla stampa, lavorando su una lastra con segni, graffi e incisioni, depositandovi ogni volta qualcosa di Sé, dando vita ad un viaggio affascinante quanto intenso, per chi lo compie e per chi ne ammira gli esiti, mai scontati.» Claudia Corti, storica dell’arte