Angelo Noce. Corpo del tempo

Dal 31 marzo al 23 aprile la Fondazione Banca Popolare di Lodi ospita un'antologica dell'artista cremasco, testimonianza del lavoro artistico culturale, svolto non solo a Crema, ma anche nel resto dell'Italia e nel mondo. Inaugurazione venerdì 31 marzo alle 17.

8770Bipielle Arte

Visitando l’antologica di Angelo Noce, ospitata dalla Fondazione Banca Popolare di Lodi in Bipielle Arte, il pubblico avrà la rara opportunità di osservare, mettendole a confronto, opere plasmate dalle poetiche che hanno contraddistinto il lavoro creativo di Noce dal 1983 ad oggi; dipinti, sculture, installazioni e filmati, presentati dal testo introduttivo del critico Gaetano Barbarisi.
Angelo Noce, già presente a Lodi con la mostra “Semi di memoria” nel 1999 presso l’Archivio Storico e nel 2008 all’ex Chiesa dell’Angelo, presenta ora tutte le sue poetiche (Frammento Poetica – Terre Grafiche – Migrazioni – Arcaica – Semi di memoria – Rotte di Terra – Orizzonti Diurni – Orizzonti Notturni).
«L’Arte è la sola attività umana capace di dare risposta ai quesiti più ardui, o quanto meno in grado di indirizzare verso un preciso orizzonte di percezione le nostre indagini cognitive.
In particolare, l’Arte di Angelo Noce (e la mostra antologica di cui parliamo ne è la perfetta rappresentazione) scaturisce da molteplici e contemporanee osservazioni dell’ambiente umano, costituito essenzialmente da stratificazioni storiche e sociali.
Ecco il quesito al quale l’esposizione delle opere di Noce, afferenti a tutte le sue poetiche, rende plasticamente visibile la possibilità di un’esclamazione di senso: Come è possibile avere corpo per un elemento che la Scienza ci dice “inesistente”?
Un esercizio che pratico quando mi avvicino all’opera di un nuovo poeta, è prendere nota su di un quaderno delle parole, dei termini, che più spesso compaiono nei suoi versi; quante volte avrà messo in luce la parola ombra, quante volte si sarà servito di ventaglio, quante volte avrà fatto riferimento a memoria, o natura, o sarà ricorso a ellisse? Fatta la classifica delle prime dieci, quindici parole, mi sarò fatto un’idea abbastanza precisa delle intenzioni di significato presenti in quelle liriche.
Ho fatto un esercizio simile sui testi che esplicitano le varie poetiche di Noce, nel sito internet: www.angelonoce.com (che vi invitiamo a visitare). Piuttosto che una classifica dei termini maggiormente utilizzati mi sono occupato di quelle indicazioni qualitative che più mi hanno colpito. Eccone alcuni esempi: Il segno umano si erge verticale, la terra orizzontale lo nutre, lo vitalizza organicamente con l’aria (Nel Principio della materia – 1976); Frammento è distacco dall’appartenenza a una forma originale (Frammento poetica – 1983); L’impronta di un fossile è l’aspetto ultimo della sua trasformazione (Terre grafiche – 1986); Ogni opera è anche deriva di qualcos’altro (Migrazioni – 1993); L’emozione di fronte a… i segni della storia… parla del mio essere antico in corso (Arcaica – 1996); Ti cerco, o forma a me destinata… testimone, dichiaro la tua origine (Il mare dentro – 1997); Riconosco il segno perpetuo della bellezza. Essere-in-corso. (Semi di memoria – 1998); La superficie è un territorio narrante… a segnalare la peculiarità dei richiami, i depositi temporali, i lasciti della memoria, la vicinanza e lontananza del tutto (Rotte di terra – 2002).
Basterebbero queste brevi annotazioni a definire ciò che siamo, a dichiarare la nostra origine, per usare le parole dell’artista-poeta Angelo Noce. Meglio ancora delle sue parole possono i segni, i frammenti, le impronte, le derive, le forme, le superfici, i richiami, i depositi e i lasciti, la vicinanza e la lontananza del tutto, che è in noi e che emerge, di fronte alla sua naturale rappresentazione, in tutta la sua straordinaria bellezza.
Dunque non resta che avere fiducia nell’intuizione dell’artista e ammettere che ci troviamo davanti al corpo del tempo, precisamente reso sia nel minimo dettaglio che nella sua immane completezza. Eccolo, è di fronte a noi, il corpo del tempo, e lo possiamo osservare e ammirare a nostro piacimento, godendo della sua tranquilla vicinanza, rassicurati dall’innocenza della sua perfezione. I più accorti e fortunati, potranno persino portarsene a casa una porzione più o meno grande.» Diego Cappelli

Orari di apertura:
Giovedì e Venerdì dalle 16.00 alle 19.00
Sabato e Domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00
La mostra resterà chiusa il giorno di Pasqua mentre il Lunedì dell’Angelo osserverà l’orario domenicale.
INGRESSO LIBERO

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